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(24.06.10)

 Perché non leggo la Bibbia, supplemento

“Se per ipotesi il Papa ti dicesse di leggere la Bibbia...”

Quel che mi dice il Papa lo faccio volentieri. Ma la tua oziosa affermazione parte dal presupposto sbagliato che l'obbedienza consista banalmente nell'eseguire dei comandi.

Inoltre la tua affermazione trascura il dato principale, e cioè il fatto che la lettura della Bibbia è una moda che si è imposta di prepotenza nella Chiesa.

“Riscoperta” di qua, “riscoperta” di là, la Bibbia ci è stata di fatto presentata come se fosse il libro magico con tutte le risposte a tutti i problemi. Neanche fosse un libro di Harry Potter o un Manuale delle Giovani Marmotte.

Hai infatti dimenticato che la Bibbia è uno strumento. Hai dimenticato che la sola lettura della sua parte più importante (i Vangeli) apparirà assurda e noiosa al di fuori del contesto della fede.

Prendi per esempio un bambino che legge nel Vangelo: “se il tuo occhio ti è di scandalo, càvalo”. Cosa penserà? Che dopo due sguardi peccaminosi resterà totalmente cieco altrimenti non è più cristiano?

Se non c'è una Chiesa che ti mostra e ti fa capire cosa significano quelle cose e come si vivono, tutta la Bibbia diventa un assurdo. Nessun cristiano si è mai cavato un occhio.

La lettura di pagine della Bibbia al di fuori della liturgia può essere uno strumento, ma non è “lo” strumento.

E se sei cristiano, saprai anche che conosce e capisce la Bibbia non chi la legge e la medita “giorno e notte”, ma chi vive meglio i sacramenti.

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(4.8.09)