Una volta fui pubblicamente ridicolizzato per aver utilizzato la parola “esperienza” senza darvi l'accezione fumosa che da mezzo secolo va di moda (solo don Giussani e pochi altri non sono stati alla moda).
L'ecclesiastico seguì il mio brevissimo intervento con smorfie appena celate e appena ebbi finito di parlare cominciò con “sì, ma...” e fece una requisitoria contro l'esperienza per dire che la fede è una cosa che si “sente”, che l'esperienza “è importante, ma...” e via di questo passo.
Mi servì di lezione, per ricordarmi che esistono anche dei cattolici cretini, cretini perché pensano che la vita di fede sia un elenco di cose da fare (elenco mutevole a seconda delle mode dominanti), tra le quali torreggiano il “porsi in ascolto” della Bibbia (inteso come elucubrazioni estemporanee) e l'effettuare attività in sagrestia.
Ma sono davvero quelle le cose che contano? Sono davvero quelle le cose che “attraggono i giovani” verso la fede?
Si potrebbe leggere come risposta (su Tracce) quel breve resoconto dell'incontro del cardinal Caffarra con gli universitari del CLU (Comunione e Liberazione universitari).
La parte centrale del testo è quella che più dovrebbe colpire: quella delle testimonianze. “Mi fa vivere la fede diversamente”. Suscita il “gusto” dello studio. “Ritrovato vivo” un cambiamento nella vita, un “atteggiamento di domanda”... In poche (e non cielline) parole, testimonianze di fede viva, non ridotta a un banale elenco di cose da fare e non fare. Non astruserie fumose da “sentire”, ma esperienza.
Alla conclusione dell'incontro, la recita di una decina del Rosario.
A me sembra tutto normale. Dico: è normale che il movimento di Comunione e Liberazione dia frutto (questo è anche il motivo per cui sono “ciellino”).
Gusto dello studio, fede che permea la vita (“atteggiamento di domanda”)... Non hanno avuto bisogno di impegnarsi in sacrestia per ritrovarsi così, non hanno avuto bisogno di letture bibliche.
Se ripenso a certe iniziative parrocchiali e diocesane... divento ancora più “ciellino”.
Etichette: movimento