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(24.06.10)

 Perché non leggo la Bibbia

Ho molti motivi per non leggere la Bibbia, tanti da creare un interminabile blog NonLeggoLaBibbia.blogspot.com (mi piacerebbe avere il tempo per farlo, e mi piacerebbe avere tempo per rispondere a coloro che si scandalizzeranno per aver letto le prime tre righe di questa pagina senza leggere tutto il resto).

Sono tante, tante ragioni per le quali le uniche copie della Bibbia che ho in casa sono quelle che mi sono state regalate. Sono ancora tutte nuove. Sono tutte stipate negli angoli più remoti ed inaccessibili dei miei scaffali, in modo che nell'altamente improbabile caso che mi venga la tentazione di aprirne una, io debba fare uno sforzo sovrumano per vincere la mia proverbiale pigrizia e raggiungere l'agognato versetto (se proprio è urgente e non se ne può fare a meno, c'è il testo completo sul sito web del Vaticano).

Sopporto con pazienza il vedere persone che leggono la Bibbia o addirittura consigliano di leggerla. Conosco i miei polli ed ho sempre sconsigliato loro di leggere la Bibbia.

Non sono allergico alla Bibbia: sono allergico all'abuso della Bibbia nella vita cristiana.

Ad una persona immersa in problemi concreti (famiglia, lavoro, salute...) e in domande concrete (incertezza sul futuro, ragionevolezza della fede, questioni etiche...) non si può somministrare una dose di versetti biblici ed aspettarsi che magicamente si risolva tutto. Nella quasi totalità dei casi, infatti, sembreranno frasi fatte, aneddoti da Settimana Enigmistica, indicazioni morali che non erano né cercate né necessarie né adatte alla situazione. Il problema diventa ancora più grave quando si va a maneggiare l'Antico Testamento, dove apparirebbe un Dio che si “adira”, vendicativo, che ordina stragi, che permette poligamia e tutto il resto...

Per conoscere veramente la Bibbia è sufficiente seguire con attenzione le letture bibliche della liturgia cattolica. Sembrano essere pochi quelli che sanno che il ciclo di letture della liturgia è organizzato in modo da far capire bene tanto il contenuto quanto il metodo.

Chi ha avuto la giusta ed ampia razione di liturgia cattolica seguita con attenzione e pazienza potrebbe metter mano alla Bibbia senza troppi danni e scoprire che... con la sola liturgia era possibile già capire tutto.

Se proprio si desidera una “guida” alla Bibbia, si può comodamente utilizzare il Catechismo della Chiesa Cattolica, nel quale viene spiegato con precisione e con semplicità tutto ciò che c'è da sapere sulla fede cattolica e tutti i nessi con la Bibbia. Per esempio ti viene spiegata la confessione (sacramento della riconciliazione) e ti vien detto che l'ha istituita Cristo comandando agli apostoli: “a chi li rimetterete, saranno rimessi; a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi” (c'è gente che conosce bene questo passo del Vangelo e poi si affanna ad insinuare che la confessione l'avrebbe “inventata” la Chiesa: a furia di leggere la Bibbia si finisce per interpretarla secondo le proprie tempeste passeggere).

Uno degli insegnamenti più dimenticati è che l'Antico Testamento illumina il Nuovo (sarebbe difficile comprendere il Nuovo Testamento se si facesse a meno dell'Antico), e viceversa il Nuovo Testamento illumina l'Antico (nell'Antico Testamento si trovano “tracce” e prefigurazioni che vanno al di là dei peccati, dei guai e della mentalità del popolo ebreo).

Ma il fatto che i due si illuminino a vicenda non è sufficiente per garantire che basta metter mano al libro della Parola per capire automaticamente (e “magicamente”) tutto. Se fior di insigni biblisti lanciano idiozie “basandosi” sulla Bibbia, cosa rischierà chi mette mano alla Bibbia avendo come “cultura” solo gli spettacolini televisivi?

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(1.8.09)