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(24.06.10)

 Con gli amici agli esercizi

Ogni mattina penso: stavolta scrivo un post sui miei appunti degli esercizi. Poi la pigrizia mi fa cambiare idea e parlo d'altro: questi giorni di esercizi non sono riducibili ad un evento religioso-culturale. E continuano ad arrivare da Google visitatori a caccia di appunti, come uno - in piena notte - da un'azienda USA (questo blog è già diventato internazionale). Ma i più divertenti sono quelli che provengono da siti web di entità teoricamente ostili al movimento (no, non rivelerò nulla).

Agli esercizi di CL ho avuto più di qualche momento spassoso nel rivedere i più cari amici che magari era un anno che non ci si sentiva.

Quei cari ragazzi dei Memores Domini, per esempio (dico “ragazzi” anche se quando sono avanti negli anni). In albergo qualche volta sono stato a tavola con loro. Il capocasa per un attimo mi guarda divertito: avrà creduto di vedere in me una possibile vocazione? Devo ammettere che con degli amici così (con dei “compagni di cammino” siffatti) l'ipotesi non sarebbe da scartare troppo in fretta.

Poi quelle care ragazze delle Memores. Una di loro racconta delle cose che ha vissuto e della sua vocazione (caso raro, perché non si raccontano a chiunque i momenti più delicati della propria vita). Riesco perfino a parlarle in privato e a domandarle qualcosa di più serio, fino a chiederle se fosse davvero talmente contenta da fare quella vita. «Diamine, ma io ne sono orgogliosa!» mi risponde quasi con un ruggito, sproporzionato alla sua corporatura minuta. “Orgogliosa” non era il termine adatto - l'orgoglio è un vizio, lei voleva intendere “fierezza”, ma ci siamo intesi benissimo. Tra buoni intenditori, poche parole, e vanno bene anche se non sono troppo precise.

Nei padiglioni dove si son tenuti gli esercizi ho visto anche un po' di frati e suore, variamente assortiti. Ma non ricordo di aver visto qualche volto familiare. Può capitare, in mezzo a ventiseimila persone...

I ciellini sono generalmente mattacchioni. Uno di loro mi saluta (col saluto romano!) dicendomi: “chi ci guida e ci conduce?” Scherzosamente rispondo: “il Duce!” Un altro ciellino un po' meno mattacchione ci lancia un'occhiataccia bonaria (quasi più occhiataccia che bonaria). Con le facce di bimbi beccati con le dita nella marmellata sorridiamo e assumiamo obbedienti una posa antifascista. Bisogna essere proprio ciellini per scherzare su queste cose. Siamo in un paese dove si può scherzare su tutto tranne che sui dogmi del Politically Correct. Probabilmente, per scherzare su un'altra volta su quel tabù dovrò aspettare di rivederli al Meeting ad agosto o addirittura agli esercizi del 2010...

Ecco poi un'altra amica delle Memores che non vedevo da una vita. Mi chiede come mi vanno le cose. Le parlo del mio lavoro e delle mie passioni. Forse era preoccupata, sapeva che il lavoro va maluccio e che non ho più la morosa. Era contenta di trovarmi tutt'altro che depresso, faticava addirittura a nasconderlo. Sentirmi parlare di ciò che mi appassiona, anche se non gliene importa niente, deve averla rassicurata. Anche stavolta emergeva uno sguardo amico così grande - un'attenzione al tuo destino che non può essere banalmente riducibile a curiosità o galateo - che capisci che è del tutto ridicolo ridurre il movimento ad una “associazione di ciellini” dedita ad intellettualismi religiosi (cioè la gara tra ridicoli “giussanologi”) o attivismo (cioè la gara tra “cielloti”) più o meno politico.

Però a pensarci bene quelle due calunnie (CL “intellettualismo” e CL “attivismo”) sono interessantissime. Agli occhi dei detrattori di Comunione e Liberazione (che vedono solo i difetti peggiori dei peggiori sedicenti ciellini, e ne fanno metro di misura assoluto dopo averne esasperato i contorni), significa due cose. Se accusano l'intellettualismo, vuol dire che stanno ammettendo che in CL non ci sono dei cretini ma c'è una cultura. Altri ambienti ecclesiali sono talmente concentrati su sé stessi da sacrificare (o addirittura detestare) l'aspetto “culturale”. Quando invece sono ambienti non ecclesiali, sono generalmente riducibili a hobby (quanta gente conosco essere “impegnata nel sociale” solo come passatempo!)

Di quando in quando mi imbatto in qualcuno che vuole convincermi che un “movimento ecclesiale” dovrebbe consistere solo in una pioggia di attività di preghiera (magari da incanalare nelle parrocchie per “riempirle” di attività e di gente) oppure di attività di volontariato (o un impiastro delle due). Che discorsi noiosi.

Chi accusa CL di avere un suo gergo, di pubblicare libri, di peccare di intellettualismo, in fondo in fondo sta ammettendo che CL è fatta per persone che hanno un orizzonte culturale non limitato al proprio ventre e dintorni.

Quando invece si accusa CL di attivismo e di potere più o meno politico, di solito lo si fa in nome di un attivismo politico opposto e sprovvisto di ragioni adeguate come quelle cielline. Dopotutto non c'è niente di più urticante di un manipolo di ciellini che organizza una cosa, ne dà allegramente le ragionevolissime ragioni, e riesce pure a compierla con successo: ciò è specialmente fastidioso per quell'esercito dei sinistrorsi e radical-chic incapace di costruire, che vorrebbe solo distruggere, e riesce soltanto a organizzare inutilissime manifestazioni di protesta.

E speriamo domattina di trovare l'ispirazione poetica necessaria a commentare gli appunti presi agli esercizi della Fraternità...

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(30.4.09)