Il santuario della Madonna. È nel nord dell’isola, in un luogo veramente piacevole e aspro assieme. Sono colline di pietra coperte dalla vegetazione tropicale dalle mille sfumature di verde. Cascate d’acqua risuonano tra i boschi, ora in parte visitabili perché sono stati scavate delle scale.
Nel 1980 cinque scalatori (buddisti) si persero in quelle forre e stavano morendo quando videro una piccola statuetta di Maria lasciata da un missionario scalatore. Cominciarono a pregare. La loro candela, l’unica cosa che avevano, nonostante i venti, non si spense più finché apparve loro una Donna ad indicare la strada del ritorno. Si convertirono al cattolicesimo.
Sul posto ora sorge un santuario, con una grotta tipo Lourdes e camere per l’accoglienza. L’ho segnalato ai nostri tre come possibile luogo per la giornata mensile.
Ieri ho preso un caffè con il presidente del consiglio pastorale (aborigeno), il vice (taiwanese), altri laici e una suora (della tribù Akka): cinque lingue in sette.
Il resto di quell'appassionante diario di viaggio è sulla pagina del
sito della San Carlo; tra le altre cose, lì, leggo della revisione della traduzione in cinese del Senso Religioso.
Leggere il sito web della
San Carlo (organizzato come un blog, infatti usa la piattaforma Wordpress) è commovente come leggere i resoconti degli antichi missionari.
Etichette: movimento