Eccellenza reverendissima,
non senza provare un brivido di piacere le scrivo questa per denunciarle un fatto increscioso, anzi, gravissimo.
Addì 12 ottobre 2008, alle ore 12:30 circa, allorché terminavo il mio Servizio Pastorale in parrocchia dopo il termine della messa domenicale, il vice parroco mi ingiungeva di dare un passaggio in macchina ad un laico impegnato che da fonte sicura avevo saputo essere ciellino.
Durante il tratto in automobile il suddetto Ciellino evita accuratamente di parlare della setta ciellina, ed io evito di entrare in argomento per evitare di scoprire subito le mie carte. Nel venire a conoscenza che io sarei tornato in parrocchia il sabato successivo alle 16:30 per le attività con i gruppi, osa chiedermi un passaggio in macchina perché anche lui sarebbe stato lì per lo stesso orario. Non essendo in grado di rifiutare, giacché fino ad un minuto prima avevo parlato entusiasta della mia automobile e della mia patente di guida e dell'aver già pianificato di venire in parrocchia sempre in automobile, sono costretto ad accettare la richiesta.
Cosicché, addì 19 ottobre 2008, il Ciellino si presenta puntuale all'appuntamento. Durante il tragitto in automobile, il Ciellino mi mostra entusiasta una copia della rivista Piccole Tracce.
Eh, ma a me non la si fa! Non sospettava minimamente che il sottoscritto avesse già mangiato la foglia e fosse già in guardia da tempo.
Non appena tira fuori la rivista chiedendomi “la conosci?”, già lo metto all'angolo controbattendo: “no: a chi appartiene?”
Ciellino, colto alla sprovvista, fa il finto tonto, dicendo che appartiene a lui. Lo incalzo, precisando: “io chiedevo se la fa qualche associazione, qualche movimento”.
Ciellino, davvero senza ritegno, ribatte gentilmente che è una rivista per bambini e che per giudicarla sarebbe bene prima sfogliarla per farsi un'idea, ma lo interrompo per chiedergli definitivamente: “ma quale movimento ecclesiale la fa?” e lui non può fare a meno di dirmi che “vi collabora” gente di CL.
A quel punto, obbedendo alla direttiva che la parrocchia deve essere aperta a tutti e non deve essere di questo o di quel movimento, gli ho detto che visto che è una rivista di CL allora può tenersela per sé: non si possono indottrinare i bambini con le riviste dei movimenti.
Eravamo ormai giunti in parrocchia, per cui c'era poco tempo per continuare la discussione, ed infatti il Ciellino non demorde e continua gentilmente ad affermare che tale rivista è uno strumento per educare, non per indottrinare i bambini: ed io ribatto che essendo fatta da CL allora è inevitabile che possa servire solo ai bambini di CL e che sia perciò inutile e dannosa in parrocchia, poiché com'è noto la parrocchia deve essere aperta a tutti e perciò non può accogliere riviste di CL, tanto meno quelle per indottrinare i bambini ad essere ciellini.
Nel mentre che gli presentavo queste mie giustissime motivazioni, corroborate da quanto lei ha affermato più volte agli incontri del clero e da quanto stabilito dal rettore del seminario, il Ciellino prima assume un'espressione sbigottita e sorpresa e poi, nello scendere dalla mia automobile con la quale mi ero generosamente offerto di dargli un passaggio, mi guarda sorridendo e si congeda proferendomi un'espressione volgare e irriferibile che mi invitava ad andare a prendermi qualcosa in qualche posto.
Eccellenza, di fronte a quel comportamento ben poco urbano ho mantenuto la calma, ripromettendomi non solo di non dargli mai più un passaggio in macchina o un qualsiasi altro favore, ma anche di notificare in seminario ed ai sacerdoti di mia conoscenza di quanto siano viscidi e volgari gli appartenenti alla setta ciellina, pronti a tentare di ingannare anche un seminarista pur di diffondere le loro riviste di indottrinamento mirate perfino ai bambini, e altrettanto pronti ad usare espressioni terribilmente volgari nei confronti di un futuro parroco.
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