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(24.06.10)

 Clandestino Zoom

Intelligenti pauca. Cito qui un paio di deliziosi interventi dalla newsletter di clanDestino Zoom (della rivista clanDestino).

La notizia da non tacere

A Natale si parli del natale.
Questa è una piccola regola semplice, per irrobustire i cervelli e le anime, se uno ce l'ha ancora desta e non in stato comatoso. Perché a Natale quasi nessuno parla del Natale.
Lo fanno un po' i preti in chiesa, ma spesso viene da augurarsi che non lo facciano, ché forse è meglio. Ma insomma, meglio di niente.
Si parli del Natale, a Natale, magari bevendo qualcosa, o mangiando tra amici e parenti. Si parli di lui, di Gesù. Come se si parlasse di calcio. O di cinema.
O meglio, no, non proprio come se si parlasse di calcio o di cinema: ma come se si parlasse di ciò che fa bello il calcio e bello il cinema. Di ciò che dà gusto all'esser qui e ora.
Perché senza il Natale, la vita dove siamo sarebbe solo “un piccolo naviglio di tristezza che solca l'oscurità dell'autunno in questo silenzio velato” come ha scritto un forte scrittore irlandese, John Banville.
Invece no, la vita non è più “un piccolo naviglio di tristezza”. La notizia non è una notizia fatta di parole, o di pensieri. E' una notizia di carne e ossa, una notizia presente.
Senza Gesù, Natale potrebbe essere la festa più triste del mondo, e per molti lo è. Si parli di lui, dunque, nella sua festa. Si parli di lui, del capitano che ha invertito la rotta del piccolo naviglio.
Ed a proposito dell'argomento di cui si parla sempre:
Il problema non è lui

L'Italia è al 157° posto come livello della qualità della macchina della giustizia nel mondo. All'incirca come Gabon e Zambia.
Il problema non è il processo a Berlusconi, ma tutti gli altri processi. Che sono lenti, procrastinati da avvocati e giudici, da norme che da un lato garantiscono l'imputato (come ad es. i tre gradi di giudizio etc) ma dall'altro ledono la parte offesa e la speranza del riconoscimento di diritti. Questo è il problema della giustizia in Italia.
Berlusconi vada al processo e se riesce si faccia assolvere. Se lo condanneranno lasci i pubblici uffici e la coalizione che lo ha voluto come presidente del Consiglio indichi a Napolitano un altro premier a cui affidare il governo per il resto della legislatura. Se Berlusconi - attenendosi alla legge che gli permette di avanzare legittimi impedimenti legati all'attività di governo - riesce a evitare il processo durante la durata che gli resta di premierato, ok, se la vedrà dopo.
Ma la si pianti di dire che il problema della giustizia in Italia è il signor Berlusconi. Il problema è e riguarda tutti gli altri. Non metterci mano o metterci mano male è un delitto non per una parte politica ma per l'intera classe dirigente, maggioranza o opposizione che sia.
Leggo poi da Fides et Forma la notizia riguardante quei “padri” contro i quali trattengo a stento le più sentite maledizioni e le amarissime considerazioni sul fatto che i nemici più viscidi della santa Chiesa sono al suo interno. Quella statua - coincidenza agghiacciante - sembra proprio la statua della maternità nel romanzo Il padrone del mondo di Benson. Intelligenti pauca.

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(18.12.09)